LE VALUTAZIONI NEUROPSICOLOGICHE E DEGLI APPRENDIMENTI NEI BAMBINI

 valutazioni neuropsicologiche nei bambini

Da qualche mese il Centro BolleBlu di Cernusco sul Naviglio, oltre ad essere un centro per l’autismo, è diventato anche un centro di Neuropsichiatria infantile e offre valutazioni neuropsicologiche e degli apprendimenti.

La collega Barazzetta ce ne parla meglio qui di seguito.

Che cos’è una valutazione neuropsicologica infantile?

“È un percorso di valutazione che prevede la somministrazione al bambino o alla bambina di test specifici e standardizzati, selezionati in base alle problematiche segnalate dal genitore in fase di colloquio iniziale”.

Il colloquio di anamnesi iniziale è sempre necessario ai fini della valutazione?

“Il colloquio di anamnesi è forse uno dei momenti più importanti del percorso di valutazione. Consiste in un colloquio clinico in cui si comprendono i bisogni della famiglia e del bambino/a, e si ricostruisce nel contempo la sua storia evolutiva e di crescita, in modo da valutare quali fattori sono stati cruciali nella definizione di alcune difficoltà. Il colloquio iniziale consente al clinico di stabilire una relazione di collaborazione e fiducia con la famiglia e di raccogliere tutte le informazioni utili per direzionare successivamente gli incontri di valutazione”.

Più nello specifico, che cosa indaga tale valutazione?

“Consente di comprendere il funzionamento delle funzioni cognitive di base: memoria, attenzione, funzioni esecutive, abilità linguistiche e comunicative, oltre che prassiche e di movimento. Inoltre, è possibile indagare il funzionamento intellettivo e somministrare prove che indaghino a fondo le abilità scolastiche (lettura, scrittura e calcolo)”.

Il numero di incontri previsti per la valutazione neuropsicologica è fisso o variabile?

“Il clinico, dopo aver compreso le difficoltà e i bisogni del bambino nel colloquio di anamnesi con la famiglia, stabilisce quali test e batterie utilizzare nel momento di valutazione. Ogni test prevede delle tempistiche generali; che tuttavia possono cambiare a seconda della collaborazione e della motivazione del bambino a partecipare. Spesso, viene fornito al bambino/a più tempo e viene alternato il momento strutturato di valutazione al tavolo a pause di gioco, sia per favorire l’interazione e la fiducia con il clinico, sia per far sì che quel momento sia per lui positivo e non frustrante”.

Nella valutazione neuropsicologica si tiene conto anche dell’aspetto emotivo?

“È importante non trascurare anche l’aspetto emotivo – comportamentale per valutare la presenza di fragilità, in modo da collaborare insieme per favorire la serenità del bambino e della famiglia”.

Quando richiedere una valutazione neuropsicologica?

“Quando coloro che fanno parte del contesto di crescita del bambino o della bambina sospettano la presenza di disturbi cognitivi e/o di apprendimento. Spesso queste ultime non sono così gravi da destare immediatamente sospetti, ma emergono dalla frustrazione dei bambini nei confronti del mondo scuola e delle richieste che ogni giorno devono affrontare e portare a termine. È fondamentale non trascurare anche i più piccoli segnali che i nostri bimbi ci forniscono! Anche quando è già presente una diagnosi pregressa è possibile richiedere un percorso di valutazione atto a potenziare alcune competenze deficitarie. L’obiettivo di tutti gli attori che compongono la rete del bambino, della bambina è quella di fare il possibile per fornire gli strumenti necessari per crescere e svilupparsi in serenità”.

Sono previsti possibili percorsi post – valutazione ed eventualmente post – diagnosi?

“Dopo il colloquio di restituzione, in cui viene spiegato con attenzione alla famiglia quello che è stato svolto e quello che è emerso dal percorso di valutazione, si riflette insieme sul momento successivo, in quanto l’eventuale diagnosi rappresenta l’inizio di una nuova strada insieme. È possibile attivare percorsi di potenziamento cognitivo, tutoring del metodo di studio, incontri di sostegno e parent training per i genitori. Inoltre, il clinico è sempre disponibile per svolgere incontri di rete e di aggiornamento con la scuola, in modo che vengano proposti al bambino gli stessi strumenti in ogni contesto in cui è inserito”.

In cosa consistono il potenziamento cognitivo e il tutoring?

“Il potenziamento cognitivo consiste di alcuni incontri (solitamente uno o due alla settimana) in cui vengono proposte attività pensate ad hoc sul bambino/a che hanno l’obiettivo di potenziare alcune competenze che dalla valutazione neuropsicologica o degli apprendimenti sono risultate deficitarie. Spesso le attività vengono proposte sottoforma di gioco, in modo che per il bambino/a siano più motivanti.

Il percorso di tutoring mira a supportare il bambino nella gestione autonoma di ciò che riguarda il mondo scuola: lo svolgimento di compiti a casa e lo sviluppo di un metodo di studio adeguato, l’utilizzo degli strumenti compensativi e dispensativi pensati per lui/lei, l’ordine del materiale, la preparazione della cartella, la gestione e la pianificazione di quanto presente nel diario. L’obiettivo è rendere il bambino pienamente autonomo.

Contatta il centro di Cernusco sul Naviglio per attivare i percorsi di valutazione neuropsicologica e degli apprendimenti.